top of page
Storia del Tango

Questa danza originaria di Argentina e Uruguay è famosa in tutto il mondo per la sua sensualità: ecco tutto quello che c'è da sapere sulla sua storia.

Il tango è un genere musicale e un ballo originario della regione del Rio de la Plata. Nacque in Argentina e in Uruguay e comprende musica, danza e testi. Come disse il musicista argentino Enrique Santos Discépolo, "il tango è un pensiero triste che si balla". Quando un viaggiatore visita l'Argentina, una delle principali attrazioni che normalmente desidera vedere sono gli spettacoli di tango. 

Famoso per le sue movenze eleganti e sensuali, il tango è un genere che si basa sull'improvvisazione, dove il passo base è il normale passo della camminata e la posizione di ballo è un abbraccio asimmetrico tra uomo e donna. L'improvvisazione del tango si basa su una semplice regola: l'uomo guida e la donna lo segue.

In base al ritmo musicale impiegato, si distinguono tre varietà di tango: il tango vero e proprio, con un tempo di quattro o due quarti, la Milonga, con tempo di due quarti e il Tango Vals, con tempo di tre quarti.

Encuentro Levante scritta con striscia rossa.png
247855834_10227322731956031_6376248871655242419_n.jpg

Dal 1880 al 1920, nel periodo denominato Vecchia guardia, vi è un periodo di genesi e sviluppo degli elementi che poi definiranno questo genere musicale. Il tango che nasce in questo periodo è un ibrido di altre musiche e balli popolari come la milonga e il tango andaluz. Per questo motivo e anche perché considerato lascivo viene rifiutato dalle classi medie e alte che danzavano, tra l'altro, i balli da sala e con essi il valzer di Vienna. Solo nella decade tra il 1910 ed il 1920, il tango inizia a divenire di moda nei grandi saloni delle maggiori capitali europee, tra cui Parigi, Berlino, Roma e Vienna. Tuttavia, i sentimenti per questa nuova danza erano molteplici, a Roma Vittorio Emanuele III di Savoia l’aveva bandito nei balli del Palazzo del Quirinale. Kaiser Guglielmo II, il re di Baviera e Kaiser Franz Joseph vietarono ai loro ufficiali in uniforme di ballare questo nuovo ritmo. Nella capitale austriaca, poi, si hanno documenti che mostrano che il tango argentino fu deliberatamente escluso dal programma del 23º ballo della Città di Vienna (anno tra il 1920-30). Solo dal 2017 il tango argentino è entrato in pianta stabile nei balli tradizionali di Vienna attraverso il prestigioso ballo del Technische Universität Ball (Ballo del Politecnico di Vienna) che include ora una milonga costantemente nel suo programma.

Inizialmente il tango veniva eseguito da un trio formato da violino, chitarra e flauto. Alcuni tanghi erano poi scritti per pianoforte solo o pianoforte e voce. Nel Novecento il trio divenne pianoforte, violino e fisarmonica. In seguito, si iniziarono a formare vere e proprie orchestre. I nomi dei maggiori compositori di musica sono tutti figli di italiani. Lo stesso compositore e direttore d'orchestra Astor Piazzolla aveva i nonni italiani, pugliesi da parte di padre, toscani da parte di madre. Numerose sono le presenze italiane nella storia del Tango, e ulteriori nuove scoperte continuano a venire alla luce, tra cui forse quella di Corrado Miotti potrebbe essere la prima presenza sinora ipotizzata.

Il Processo di riorganizzazione nazionale (in spagnolo Proceso de Reorganización Nacional o semplicemente el Proceso, "Il Processo") fu il nome con cui si autodefinì la dittatura civile-militare che governò l'Argentina dal 24 marzo 1976 al 10 dicembre 1983 (cessione incondizionata del potere a un governo costituzionale). Il regime adottò la forma di uno stato burocratico-autoritario e fu caratterizzato dall'attuazione di un "piano sistematico" di terrorismo di Stato. Il regime militare limitò la pratica del ballo del tango, che fu relegato al solo ballo in abitazioni domestiche, e non riunioni pubbliche nelle milonghe. Claudio Segovia aveva combattuto per molti anni, all'inizio e alla metà del 1970 per produrre lo show in Argentina. Prima ha parlato con il Teatro Colón. Non erano interessati. Poi ha parlato con tutti i principali produttori di teatro di Buenos Aires. Si è sempre trovato nella stessa situazione: non c'era assolutamente alcun interesse a produrre uno spettacolo di tango di buona qualità in Argentina. Nella società argentina, il tango era sempre stato guardato dall'alto in basso ed era considerato la "pecora nera" della famiglia della cultura argentina. Fu solo quando Jorge Lavelli e il Festival d'Automne di Parigi hanno dato a Segovia la possibilità di mostrare il suo show Tango Argentino al Théâtre du Châtelet, dall'11 novembre fino al 17 novembre 1983, che la stampa argentina ha cominciato a prenderlo in considerazione.
La musica del tango ha sempre continuato ad evolversi, negli anni sessanta del novecento nel Tango Nuevo iniziato da Astor Piazzolla. Il termine Tango Nuevo si sposa con un nuovo stile interpretativo del Tango ballato che ha raggiunto la sua codifica con i contributi determinanti dei ballerini.

 

Le figure del tango, come si balla?

Il tango si basa sull'improvvisazione, ma esistono comunque alcune figure utilizzate perlopiù a scopi didattici. Eccone alcune:

-La camminata: è la figura base del tango ed è forse la più complessa da realizzare nonostante le apparenze.
-Quadrato o baldosa: è una figura che disegna un rettangolo, realizzata in sei passi.
-Salida basica: sequenza didattica di otto passi.
-Ocho: figura con la quale l'uomo fa disegnare un'"otto" alla donna facendola ruotare.
-Giro: l'uomo fa girare la donna intorno al proprio asse.
-Sacada: si ha questa figura quando uno dei due partner invade lo spazio dell'altro con un movimento verso la gambe dell'altro dove non poggia il peso.
-Parada: si ha quando l'uomo interrompe il passo della donna.
-Barrida: figura in cui uno dei due ballerini sposta il piede dell'altro, su cui non c'è peso. In realtà si tratta di un effetto ottico.


Se stai organizzando il tuo viaggio, non puoi pensare di lasciare l'Argentina senza prima aver ammirato questa danza, eseguita da ballerini professionisti.

Curiosità

La lingua del tango è il lunfardo. Le sue origini furono quelle di un argot o slang di prigionieri, (usato nelle carceri per non farsi comprendere dalle guardie), gergo di Buenos Aires, con termini di origini diverse tra cui varie parlate d'Italia quali il genovese e il napoletano, portate in Argentina dagli immigrati. In questo contesto si inserisce anche la creazione di una particolare forma di parlare invertendo l'ordine delle sillabe di una singola parola, chiamata vesre, ossia l'inverso di revés, che significa 'rovescio'. Ecco che quindi, al vesre, tango risulta essere gotán, amigo dà gomía, cabeza è zabeca, ecc. Le regole per invertire le sillabe, comunque, possono variare a seconda delle parole, infatti, per esempio, il vesre di pantalón è lompa, ossia la forma abbreviata.
In francese esiste un argot simile, il verlan, che è il vesre fonetico di l'envers.
Nessuno sa chi abbia dato il nome di tango a questo ballo, né si sa esattamente perché si chiami in questo modo. In latino tango è la prima persona dell'indicativo presente del verbo tangere (toccare) e vuol dire quindi "Io tocco".
Desde el alma è forse il più famoso vals criollo. Ma quello che non tutti sanno è che è stato scritto da Rosita Melo a soli 14 anni.

bottom of page